Petra è stata per lungo tempo nella lista dei miei desideri, ma per una ragione o per l’altra, non sono mai riuscita a visitarla. A dire il vero, in precedenza, avevo prenotato un tour, ma purtroppo causa COVID, è stato annullato. A febbraio finalmente decido, con mio marito, di fare una crociera MSC nel Mar Rosso dove uno dei scali è Aqaba in Giordania. Quindi ho finalmente l’occasione ideale per visitare Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Vorrei condividere con voi la mia esperienza e darvi consigli per sfruttare al meglio il tempo a disposizione durante un scalo programmato dalla crociera.
L’arrivo in porto ad Aqaba era previsto per le ore 09:00 e la partenza alle 23:00; pertanto si è in presenza di un scalo di ben 14 ore, pur tenendo in considerazione il tempo che ci vuole per sbarcare e quello per il tutti a bordo.
Escursione con MSC
Anche se normalmente quando sono in crociera faccio sempre escursioni in autonomia, in questo caso, essendo ansiosa di natura e vista la distanza ed i tempi di percorrenza per andare a Petra, ho optato per un’escursione con MSC.
Dopo aver fatto colazione, l’incontro con i partecipanti è avvenuto, nel nostro caso, alla reception dello Yacht Club. Per lo scalo in Giordania non è richiesto alcun visto specifico, e a tutti gli ospiti in transito è stato apposto, sul passaporto, che abbiamo poi consegnato in reception, un timbro di ingresso. La restituzione dello stesso è avvenuta in serata direttamente in cabina. Una volta ricevuto l’OK per lo sbarco, siamo stati, unitamente ad altri ospiti, accompagnati dal nostro maggiordomo “Augustin” al bus. Il vantaggio di essere allo Yacht Club è che, avendo la precedenza, siamo saliti sul bus alle 09:40, mentre gli altri ospiti hanno iniziato ad arrivare verso le 10:30. Pertanto la partenza per Petra è avvenuta verso le 11:00.
Per questioni di sicurezza a bordo del bus è presente un agente della sicurezza in borghese che ci ha scortato per tutto il viaggio. La nostra guida Giordana, veramente brava e molto preparata, in un fluente inglese inizia a a darci informazioni sulla storia di Petra. Purtroppo l’interprete in lingua Italiana ha avuto qualche difficoltà: fortunatamente ne io ne mio marito abbiamo problemi con l’inglese. Il tragitto dal Porto di Aqaba al sito è di circa 2 ore 1/2 durante le quali si attraversa il suggestivo paesaggio Giordano. Durante il viaggio ci sono stati alcuni controlli abbastanza veloci che poco hanno inciso sulla durata del viaggio.
Prima di arrivare al sito viene fatta una breve sosta ristoro in un piccolo mercato al coperto che vende ogni sorta di ninnoli ed arte locale. C’era anche un piccolo bar e, soprattutto, servizi igienici abbastanza puliti. La sosta dura circa 15/20 minuti e poi si riprende il viaggio.
L’arrivo al centro visitatori è verso le 14:00. L’emozione è tanta e non vedo l’ora di poter entrare ed iniziare questa avventura che aspetto da tanto tempo.
Per darvi un aiuto ho creato questa mappa con i luoghi che ho visitato durante l’escursione.
Purtroppo all’ingresso troviamo una folla incredibile che aspetta come noi di entrare; finalmente si entra e decidiamo subito di staccarci dal gruppo in modo da poter vedere il più possibile.
Il Tesoro (Al Khazneh) è situato a circa 2 km dall’entrata, pertanto ci incamminiamo a passo deciso. Mentre procediamo in questo deserto giordano poco per volta emerge l’antica città nabatea.
Blocchi Djinn
Sulla sinistra si scorgono tre enormi Blocchi Djinn, che in arabo significa “spirito”, monumenti a forma di cubo scavati nella roccia. Si incontra poi la Tomba degli Obelischi che fu scolpita dai Natabei nel primo secolo d.C.. Sopra la tomba ci sono 4 piramidi (“nafesh“) ed una nicchia dove si trova una statua in bassorilievo che simboleggia le 5 persone ivi sepolte. Sotto è situato il Triclinio che era una sala per banchetti. Sulla parete rocciosa opposta si può vedere una doppia iscrizione in nabateo e greco che si riferisce ad un monumento funerario. Un’iscrizione scritta da “Abdomanchos“, probabilmente risalente al regno di Malichus II ( 40-70 d.c.), indica che la tomba doveva essere utilizzata per sé e per la sua famiglia.
La Diga
La Diga fu costruita dai Nabatei per proteggere la loro capitale dalle inondazioni che potevano avvenire durante la stagione delle piogge. La Diga serviva a proteggere la città di Petra reindirizzando le acque alluvionali in un tunnel successivamente chiamato “Tunnel Buio“. Grazie alla sua efficacia la diga rappresentò un ottimo esempio di infrastruttura moderna rivelatasi particolarmente efficace per il popolo Nabateo. Nel 1964 il governo ha ristrutturato la diga nello stesso modo in cui era stata costruita in origine dai Nabatei.
Il Siq
Il Siq, la strada principale che porta alla città, inizia alla Diga e termina al Tesoro. E’ un enorme gola di roccia che misura 160 mt in lunghezza, da 3 a 12 mt in larghezza e raggiunge gli 80 mt di altezza. La parte principale del Siq è costituito da una formazione rocciosa naturale mentre il resto è stato scavato dai Nabatei.
All’inizio del Siq si possono ancora vedere i resti dell’antica porta della città. Su entrambi i lati del Siq ci sono canali che permettono di attingere, dall’esterno della città, l’acqua dal Wadi Musa (La Valle di Mosè) convogliandola verso l’interno.
A destra, è evidente che l’acqua scorreva attraverso tubi in ceramica, il canale di sinistra invece è stato scolpito nella roccia e ricoperto con pannelli in pietra; sono stati creati anche degli spazi per filtrare l’acqua. All’inizio del Siq si possono vedere le dighe nabatee originali che impedivano l’allagamento del Siq e accumulavano l’acqua da utilizzare. Il pavimento del Siq è lastricato con lastroni in pietra. Da qui si può vederne una parte nella sua posizione originale.
Alcuni particolari del Siq sono stati decorati con sculture Nabatee prevalentemente raffiguranti delle divinità. Si crede che le statue degli dei e le loro sculture siano state messe molto vicino e persino adiacenti ai canali, perché la credenza Nabatea era che l’acqua fosse sacra. Sul lato sinistro ci sono degli idoli chiamati statue di Sabinos.
Il Tesoro
Mentre cammino in questa stretta gola fotografando e filmando tutto quello che vedo, ad un certo punto inizio ad intraverdere un sottile spiraglio di luce dal quale appare il Tesoro in tutta la sua maestosità. Rimango nel contempo estasiata ed emozionata nel vedere finalmente questa meraviglia: non mi aspettavo fosse tanto alta, quasi 40 metri !!! La sua facciata è decorata con capitelli corinzi, fregi, figure.. Il Tesoro è coronato da un’urna funeraria che, secondo una leggenda locale, nasconde il tesoro di un faraone. Sebbene la sua funzione originaria sia ancora un mistero, il Tesoro fu probabilmente costruito nel I secolo a.C., ma in realtà l’urna rappresentava un monumento funebre per dei reali. Il Tesoro è composto da due piani con una larghezza di 25,30 metri e un’altezza di 39,1 metri.
L’utilità del Tesoro è tutt’ora non molto chiara. Alcuni archeologi credevano fosse un tempio, mentre altri un luogo dove conservare documenti. Tuttavia scavi più recenti hanno portato alla luce, nella parte sottostante il Tesoro, un cimitero.
Il Tesoro è composto da tre camere, una centrale e due laterali. La facciata scolpita in modo più elaborato rappresenta il genio ingegneristico dei Nabatei.
I beduini abitano ancora il sito ed offrono i loro servizi senza troppa insistenza: una discesa al Siq a cavallo, una passeggiata a dorso di dromedario, un’escursione alla scoperta del sito in carrozza o su un asino per raggiungere il monastero (900 gradini). C’è chi ti propone, per una foto del Tesoro, di salire ad un punto panoramico più elevato, ma soffrendo di vertigini ho preferito non avventurarmi per sentieri non sempre agevoli. Alcuni vendono souvenir o gestiscono punti ristoro dove volendo si può bere o mangiare qualcosa. Ma la cosa più curiosa è che, pur essendo in mezzo al nulla, c’è persino il WI-FI.
Dopo aver ammirato questa meraviglia continuiamo l’esplorazione di Petra. Dobbiamo accelerare il passo in quanto il sito chiude alle 17:00 ed il tempo vola!!!
La Strada delle Facciate
La strada delle facciate è il nome che viene dato alla fila di tombe monumentali Nabatee scavate nella parete rocciosa meridionale che si trova dopo il Tesoro ed adiacente al Siq esterno; una volta oltrepassato il Tesoro, il Siq inizia ad allargarsi gradatamente fino ad arrivare ad un’area aperta. Lungo questa strada si susseguono, da entrambi i lati, una serie di tombe Nabatee decorate in modo singolare, per un totale di 44 facciate. Alcune di queste sono state distrutte da fattori naturali. Si ritiene che queste interfacce rappresentino alcuni degli alti funzionari della città o dei principi.
La tomba di Anesho si trova all’estremo sud di questo gruppo e si affaccia sul Siq esterno. Anesho era il ministro della Regina Nabatiyeh Shaqilh II che governò come custode del trono del figlio Rabil II, tra il 70 e il 76 d.C. Queste tombe rappresentano la cortigianeria durante la metà del I secolo d.C.
Dopo aver superato le tombe, sul lato destro del Siq, si trova la necropoli Patrizia, mentre su quello sinistro inizia la salita che conduce al Sacrificio (per arrivarci ci vogliono circa 45 minuti). Qui si trova l’altare sacrificale e nel contempo si può godere di una vista incredibile sulla città di Petra.
Il Teatro
Superata la via delle facciate, poco più avanti incontriamo “Il Teatro” che si trova proprio al centro di Petra. Si ritiene che la città dei Nabatei non era solo un luogo di sepoltura ma anche un luogo di vita culturale. Gran parte di questo teatro è stato scavato direttamente nella roccia ai piedi dell’Alto Luogo del Sacrificio. Si pensa si stato costruito durante il regno del Re Aretas IV, mentre, la parte posteriore del palco, fu successivamente ricostruita dai Romani.
Per evitare accumulo d’acqua nell’area, i Nabatei costruirono anche un sistema di drenaggio per l’acqua piovana. Accanto e al di sopra di questo teatro si possono ancora vedere numerose facciate tombali.
Anche qui ci sono bancarelle dove acquistare un ricordino, bar e ristorantini dove potersi rifocillare e riposare prima di intraprendere la via del ritorno.
Le tombe Reali
Oltrepassando il Teatro, i monumenti che si vedono, in alto a destra, sulla via principale di Petra sono le Tombe Reali. Chi volesse raggiungerle lo può fare salendo una scalinata che si trova, non lontano dal Teatro, partendo dal fondovalle.
La Tomba dell’Urna è sicuramente quella più caratteristica e più imponente delle Tombe Reali. Prende il nome dall’urna posta sul frontone della facciata. Fu scavata intorno al 70 a.C. e divenne poi chiesa bizantina nel 446 d.C. In alto sulla facciata ci sono 3 nicchie antistanti piccole camere funerarie.
La Tomba della Seta è una tomba degna di nota e secondo me vale la pena soffermarsi per ammirare le straordinarie venature rosa, bianche e gialle della facciata.
La Tomba Corinzia, gravemente danneggiata, si trova subito dopo ed è simile al monumento del Tesoro. La sua struttura rivela influenze sia ellenistiche che Nabatee e denota l’unione di elementi Nabatei a stili di architettura classica. Questa tomba prende il nome dai capitelli corinzi ornati da motivi vegetali.
La Tomba del Palazzo è l’imitazione di un palazzo romano o ellenistico di tre piani.
La Tomba di Sesto Fiorentino è stata costruita tra il 126 e il 130 d.C. per un governatore romano d’Arabia. La tomba contiene otto loculi, di cui 5 scavati nella parete di fondo e 3 in quella di destra.
Per chi volesse proseguire la visita incontrerà:
La Strada colonnata e la porta di Traiano
Questa strada fu costruita originariamente dai Nabatei, ma quella che vediamo oggi è ciò che resta dell’antica strada romana che fu ricostruita, poco dopo la presa di Petra nel 106 d.C., dai romani. Questa zona era il principale quartiere dello shopping all’interno di Petra. Purtroppo resta ben poco dell’antica città, le case, i templi ed i mercati sono crollati e non rimangono che alcuni resti delle colonne romane.
L’unico monumento che rimane è il ninfeo, fontana pubblica dedicata alle ninfe. E’ impossibile non notarlo in quanto sopra di esso è cresciuto un gigantesco albero di pistacchi selvatici che pare risalga a 450 anni fa.
Monastero (Ad Dair)
Chi volesse arrivare al Monastero (Ad-Dair) deve mettere in conto che la salita è veramente faticosa a meno che non decida di farsi trasportare da un piccolo asinello. Il Monastero è stato scavato nella roccia ed è molto simile al palazzo del Tesoro, ma molto più grande: 50 metri in larghezza e 45 in altezza. Fu costruito dai Nabatei tra il II ed il I secolo a.C. ed era destinato ad essere la tomba del re Obodas I. Una volta arrivati il panorama da lassù vi ripagherà sicuramente degli 800 scalini che avete dovuto percorrere per arrivarci.
Vorrei proseguire ma purtroppo il tempo passa troppo velocemente e dobbiamo tornare all’entrata per prendere la via del ritorno e tornare in nave. Se all’andata i 4 km mi sono sembrati una passeggiata, probabilmente per l’adrenalina accumulata per la visita al Tesoro, il ritorno, forse perché leggermente in salita, è stato molto più faticoso.
E’ stata un giornata faticosa ed a occhi chiusi (durante il viaggio di rientro in nave) ripercorro tutto quanto questa fantastica escursione mi ha riservato. Penso sia stata una delle esperienze più belle ed affascinanti che mi sia capitato di vivere e che sicuramente avrà un posto particolare nei miei ricordi.
All’arrivo in porto troviamo il nostro maggiordomo che ci aspetta. Sinceramente sono veramente felice di poter scavalcare tutte le file e rientrare in nave velocemente anche perché siamo stanchi ed affamati. Fortunatamente domani è giorno di navigazione pertanto possiamo riposare e prepararci per il prossimo scalo.
Questa crociera è stata un’opportunità per vedere Petra ed ho cercato di riassumere quello che è stato possibile vedere durante quella escursione anche se è molto difficile rendere giustizia a quanto questo sito offre.
Quello che posso fare è darvi alcuni consigli di cosa assolutamente dovete portare con voi:
Occhiali da sole: tenete presente che Petra si trova a circa 2000 mt, il sole può essere veramente fastidioso.
Cappello da sole o foulard: pur essendo alla partenza parzialmente nuvoloso, arrivati a Petra il sole era parecchio caldo, quindi meglio avere un cappellino o un foulard.
Vi consiglio inoltre di portare il burro di cacao, una crema solare e soprattutto acqua, tanta acqua che comunque è possibile comprare anche nel sito.
Scarpe comode oppure da trekking perché c’è tanto da camminare ed in alcuni punti è facile scivolare. Per chi non sopporta il caldo è opportuno portare dei sandali purché siano quelli sportivi.
Per quanto riguarda l’abbigliamento tutto dipende dal periodo in cui si va. Io consiglio di vestirvi a cipolla perché è più facile spogliarsi nel caso si abbia caldo che non avere nulla per coprirsi in caso faccia freddo.
Presso il Centro Visitatori è possibile trovare delle cartine gratuite del sito in varie lingue che secondo me sono molto utili.
Come già detto in precedenza eravamo in crociera ed abbiamo scelto di andare a Petra con escursione proposta dalla MSC con la quale ci siamo trovati bene.
Alcune foto del sito: